domenica 21 aprile 2024

Una fonte energetica sotto la propria abitazione ?

 

Se sotto la propria abitazione unifamiliare vi è una falda acquifera a modesta profondità si può senz'altro valutare l’utilizzo di una pompa di calore acqua/acqua per la climatizzazione domestica, intendendo per climatizzazione il riscaldamento invernale e il raffrescamento estivo. La normativa prevede per questa tipologia di impianto molte semplificazioni autorizzative.

Si tratta di un sistema definito aperto, per differenziarlo da quelli definiti “chiusi” come le sonda geotermiche.

Impianto aperto "tipo": da un pozzo si preleva acqua a temperatura costante, tutto l'anno. L'acqua dopo l'uso, viene reimmessa nel terreno o in falda.



Il risparmio energetico nel caso di raffrescamento estivo con ventilconvettori è eccezionale.

Saranno necessari alcuni passaggi fondamentali:

Per prima cosa il geologo deve valutare la quantità d’acqua disponibile e la direzione flusso di scorrimento. Di conseguenza si posizioneranno gli impianti.

Una volta che il termotecnico avrà stabilito che la pompa di calore ha sufficiente acqua per condizionare l'edificio, si dovrà progettare/costruire/mettere in funzione un pozzo per il prelievo dell’acqua di falda ed un sistema per la dispersione dell'acqua estratta, per la restituzione dell’acqua alla falda (quindi non si sta sprecando o inquinando l'acqua).

Il pozzo sarà dotato si una pompa idonea stabilita caso per caso, che porterà l'acqua ad uno scambiatore di calore e a una pompa di calore, l'acqua poi verrà reimmessa nel sottosuolo. Non rimarrà ora che registrare la quantità di prelievo dell’acqua tramite un contatore e mettere in funzione l’impianto. L'impianto più efficiente se orientato al raffrescamento estivo è quello a ventilconvettori, in quanto per raffreddare gli ambienti non è neppure necessaria la pompa di calore; per l'inverno è meno importante il tipo di impianto radiante che si sceglierà.




lunedì 22 marzo 2021

Campionamento terre con prove penetrometriche

 


Da oggi insieme al penetrometro DPSH e CPT ho a disposizione un nuovo strumento di campionamento ad infissione per battuta. 

Vengono così formati campioni continui intubati in fustelle trasparenti in PVC diametro 44 mm, lunghe 110 cm , fino a 5 m di profondità.

Il campionatore si porta alla profondità voluta e si campionano 110 cm di terreno nella configurazione di indagine minima. Logicamente l'utilizzo più efficace è ottenere un campionamento continuo, ma nulla nega nell'ottica di un risparmio, di campionare solo un metro di terreno ad esempio, i rimanenti metri da attraversare saranno calcolati ad un prezzo nettamente inferiore.

Il vantaggio è di eseguire una prova penetrometrica dinamica / statica e nello stesso giorno un campionamento ambientale o geotecnico  con lo stesso strumento e quindi con costi fissi aggiuntivi per viaggio ridotti a zero.

Ideale in zone dove a profondità di interesse si trovano orizzonti con pochissimi colpi DPSH delle prove penetrometriche e si vuole identificare la litologia e fare e magari analisi di laboratorio.

Ideale in tutte le situazioni stratigrafiche a Sud di Torino dove i terreni insidiosi abbondano.

sabato 25 gennaio 2020

Sorpresa! Torino città entra in zona sismica 3 !

Sebbene l'anno scorso se ne fosse parlato in incontri e seminari, non pare vero che sia stato approvato l'ampliamento della zona sismica 3 soprattutto verso il territorio di pianura. Ma è avvenuto.

Immagini tratte dal sito regione Piemonte dove senza tanta pompa si presenta l'importante provvedimento.

https://www.regione.piemonte.it/web/temi/protezione-civile-difesa-suolo-opere-pubbliche/prevenzione-rischio-sismico/classificazione-sismica

Tre capoluoghi di provincia, compresa la capitale regionale passano nella zona sismica 3 e non è poco; moltissimi centri secondari come: Fossano, Savigliano, Mondovi, Saluzzo, Ovada, Acqui Terme, Novi Ligure,ecc. pure.
E' un cambiamento epocale che nel tempo mostrerà nuove problematiche nella progettazione; dallo studio della liquefazione alla comparsa di nuovi scenari nella risposta sismica locale.

Anche la 3s si amplia molto, ma qui la differenza è soprattutto burocratica.

Qui il testo del provvedimento.
https://www.regione.piemonte.it/web/sites/default/files/media/documenti/2020-01/dgr_00887_1050_30122019_0.pdf

Le indagini geotecniche e sismiche di ausilio al progettista sono le stesse che ben conosco e svolgo di routine.


lunedì 18 febbraio 2019

NTC 2018 dopo un anno arriva la circolare esplicativa

Qui il link
link al sito della Gazzetta Ufficiale

È stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto del ministero delle Infrastrutture contenente la circolare esplicativa delle Norme tecniche per le costruzioni (Ntc) 2018.

La nuova circolare applicativa ha lo scopo di fornire ai progettisti, opportuni chiarimenti, indicazioni ed elementi informativi per una più agevole ed univoca applicazione delle Ntc 2018.

I diversi Capitoli ed i singoli paragrafi delle Norme Tecniche per le Costruzioni, e di questa Circolare, sono da ritenersi tra loro reciprocamente integrati, tanto ed in quanto le rispettive disposizioni non si pongano in contrasto oppure sia diversamente disposto in maniera espressa. Ovvero dove non in contrasto con le NTC, valgono le definizioni della circolare.

giovedì 20 dicembre 2018

Il Consiglio regionale del Piemonte sospende le autorizzazioni edilizie

Da http://www.torinoggi.it

Lo ha stabilito il Consiglio regionale del Piemonte, che nell'ambito dell'esame della legge Omnibus.
Emendamento presentato dal Pd, primo firmatario il vice capogruppo Elvio Rostagno, che vuole garantire i pagamenti ai professionisti per il lavoro svolto e di conseguenza disincentivare l’evasione fiscale.
“Il provvedimento – dichiara Rostagno – consentirà alla Pubblica amministrazione che al momento del rilascio di atti autorizzativi acquisirà dal professionista l’autocertificazione del pagamento da parte del committente".
"L’assenza di questo documento – sottolinea – comporterà la sospensione del procedimento. Si tratta di una pratica semplice, senza aggravio di tempo per il professionista, che consentirà però una forte tutela al lavoro svolto dai professionisti che troppo spesso subiscono gli effetti dei ritardi dei pagamenti o addirittura fino al contenzioso per vedere riconosciuto il giusto onorario".

"Ritengo – conclude – che attraverso una procedura semplice si possa garantire l’equo compenso e contrastare duramente l’evasione”. L'emendamento approvato è stato sottoscritto anche dal capogruppo dem. Domenico Ravetti, e dai consiglieri Daniele Valle e Andrea Appiano.


REGIONE PIEMONTE BU50S4 18/12/2018 Legge regionale 17 dicembre 2018, n. 19. Legge annuale di riordino dell’ordinamento regionale. Anno 2018.

Art. 140. (Inserimento dell’articolo 7 bis della l.r. 19/2011)
1. Dopo l’articolo 7 della legge regionale 10 ottobre 2011, n. 19 (Norme in materia di sostegno alle professioni intellettuali ordinistiche) è inserito il seguente:
“Art. 7 bis (Tutela delle professioni ordinistiche per attività espletate per conto di committenti privati e di contrasto all’evasione fiscale)
1. Al fine di tutelare le opere di ingegno che sono alla base delle pratiche presentate alla pubblica amministrazione per conto dei privati cittadini o delle imprese, nonché allo scopo di salvaguardare il lavoro svolto dai professionisti e contestualmente contrastare il fenomeno dell’evasione fiscale, la presentazione dell’istanza autorizzativa o di istanza ad intervento diretto prevista dalle norme e dai regolamenti regionali, della Città metropolitana di Torino e comunali, deve essere corredata, oltre che di tutti gli elaborati previsti dalla normativa vigente, dalla lettera di affidamento dell’incarico sottoscritta dal committente, con allegata fotocopia di un documento di identità in conformità ai dettami del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 (Disposizioni
legislative in materia di documentazione amministrativa. ‘Testo A’).
2. La pubblica amministrazione, al momento del rilascio dell’atto autorizzativo o nella ricezione di istanze ad intervento diretto, acquisisce l’autodichiarazione del professionista o dei professionisti redattori e sottoscrittori degli elaborati progettuali, redatta nelle forme di cui al decreto del Presidente della Repubblica 445/2000 secondo il modello elaborato dalla Giunta regionale e contenuto in apposita deliberazione, attestante il pagamento delle correlate spettanze da parte del committente.
3. La mancata presentazione del modello di cui al comma 2 comporta la sospensione del procedimento amministrativo e costituisce motivo ostativo per il completamento dell’iter amministrativo fino all’integrazione della stessa. La documentazione sarà richiesta dagli uffici interessati dall’iter attivato.”.

Qui potete scaricare il testo approvato

sabato 9 giugno 2018

La colata di fango di Bussoleno


Qui vedete la carta di sintesi della pericolosità geologica comunale.  Si tratta di terreni idonei alla edificazione, senza nessuna pericolosità pregressa.
Tutte le immagini inserite sono ingrandibili cliccandoci sopra.

Qui il bacino a monte, abbastanza piccolo ma ripido, in una immagine prima degli incendi autunnali.

Qui degli interessanti video

QUINDI come ha detto il signore intervistato... abbiamo probabilmente a monte del Rio Forno circa 200 ha, di bosco bruciato. Nell'ultimo mese e mezzo è pressapoco la 4-6 volta che succede secondo gi intervistati, tempo di preavviso 20-30 min ovvero di arrivo sui bersagli. Rumore di treno merci in arrivo..... scappare.
La zona come dimostra anche la classe di pericolosià II attribuita, non aveva trascorsi storici importanti (ma li ha avuti la zona a sinistra in carta, ad esempio).
Ormai non resta che sperare smetta di piovere in modo intenso.
La mia solidarietà agli abitanti per quel che posso fare.

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Addenda I - da studi geologici di PRG, geologo Fontan

capitolo 6.4 - Comba delle Foglie (nome del rio in PRG)
Quota massima (m) 1790
Quota minima (m) 498
Area bacino (km2) 1.3
Indice di Melton 1.13
Pendenza media del versante (°) 32
Pendenza media dell’asta principale (°) 28.9
Percentuale di affioramento del basamento roccioso* (%) 16
Percentuale di area in frana* (%) 0.05
Percentuale di depositi glaciali indifferenziati** (%) 24
*: rispetto all’area del bacino; **: rispetto all’area dei depositi quaternari.

6.4.2 Geomorfologia del conoide di deiezione
Il conoide del rio Comba delle Foglie si estende da quota 498 m a quota 435 m, con una pendenza media di 8.8°. A monte e a valle dell’apice la pendenza dell’alveo risulta pari a 8°. Si tratta di un conoide poco evidente, mascherato dall’elevato grado di urbanizzazione ed antropizzazione. Il corso d’acqua, a carattere stagionale si presenta poco inciso, è visibile solo nella zona d'apice in posizione mediana rispetto al conoide, per una lunghezza di 150 m. (ovvero il corso d'acqua sul conoide o fondo valle NON ha un alveo, nota Trossero)

6.4.3 Effetti alluvionali
In caso di forti piogge, dato che il canale di scarico non ha recapito diretto nella Dora Ripariail tirante idrico viene smaltito dalla fitta rete di canali irrigui. Nel corso dell’evento 2000 non sono stati segnalati danni.

6.4.4 Opere idrauliche
Non sono presenti opere idrauliche.

6.4.5 Pericolosità e magnitudo
In questo paragrafo sono determinate alcuni metodi empirici che consentono di valutare la pericolosità dell’asta e del bacino di alimentazione rispetto a fenomeni di trasporto solido intenso, anche denominati colate detritiche o debris-flow. Il metodo empirico di Autlizky (1980), che consente di organizzare razionalmente osservazioni fatte sul conoide senza prendere in esame il bacino di alimentazione, valuta la pericolosità di questo conoide come alta. Il numero di Melton rapportato alla pendenza del conoide in gradi indicache il processo prevalente è di tipo debris-flow (Marchi et al., 1993). È stata inoltre calcolata,utilizzando vari metodi della letteratura, la magnitudo, cioè la volumetria di materia le detritico potenzialmente trasportata durante eventi di piena eccezionali. I valori della magnitudo calcolati sono riportati in Tabella 14.

Metodo Valore della magnitudo (m3)
Bottino et al. (1996) 22.860
Hampel (1977) 65.002
Marchi e Tecca (1996) 13.000
Rickenmann e Zimmerman (1997) 28.928
Takei (1984) 15.960
Van Dine (1996) 13.000
Tropeano e Turconi (2000) Non calcolato
Tabella 14 - magnitudo calcolata del rio Comba delle Foglie

Nel PAI questo conoide non è segnalato.
È stata individuata un’area a pericolosità elevata (classi IIIa e IIIb), che comprende la parte apicale del conoide, e un’area a pericolosità moderata (classe II) che comprende la restante parte.

Addenda II

questo rio non ha mai avuto un alveo a fondovalle lo si vede fin dalle carte IGM del 1880 ecco perchè non può smaltire una piena di fango e cenere.

Addenda III

Ieri ho scattato questa immagine trovandomi nei dintorni e nonostante la foschia si vedeva bene la zona di alimentazione potenziale della colata e la colata. Purtroppo l'immagine non ha una risoluzione alta.
La parte del bacino percorsa dal fuoco fino al suo spartiacque, immagine scattata il 10/06/2018

mercoledì 6 giugno 2018

Fondazioni collegate - pillole NTC 2018

Il piano di fondazione deve essere rigido e solidale col terreno di fondazionein tutte le direzioni.

NTC 2018  par. 7.5.2

... COLLEGAMENTI ORIZZONTALI TRA GLI ELEMENTI DI FONDAZIONE

Si deve tenere conto della presenza di spostamenti relativi del terreno sul piano di fondazione, calcolati come specificato nel § 3.2.4.2 e applicati alla fondazione, e dei possibili effetti da essi indotti nella struttura sovrastante.
Tali spostamenti relativi possono essere trascurati se le strutture di fondazione sono collegate tra loro da un reticolo di travi, o da una piastra dimensionata in modo adeguato, in grado di assorbire le forze assiali conseguenti. In assenza di valutazioni più accurate, si possono prudenzialmente assumere le seguenti azioni assiali:
± 0,2 Nsd amax /g per il profilo stratigrafico di tipo A
± 0,3 Nsd amax /g per il profilo stratigrafico di tipo B
± 0,4 Nsd amax /g per il profilo stratigrafico di tipo C
± 0,6 Nsd amax /g per il profilo stratigrafico di tipo D
dove Nsd è il valore medio delle forze verticali agenti sugli elementi collegati, e amax è l’accelerazione orizzontale massima attesa al sito (individuata a questo punto... con serie indagini in sito).

... L’accelerazione massima attesa al sito può essere valutata con la relazione: amax = agS in cui S è il coefficiente che comprende l’effetto dell’amplificazione stratigrafica (SS) e dell’amplificazione topografica (ST), di cui al § 3.2.3.2, e ag è l’accelerazione orizzontale massima per lo SLC su sito di riferimento rigido.
Ai fini dell’applicazione delle precedenti relazioni, il profilo stratigrafico di tipo E è assimilato a quello di tipo C se i terreni posti sul substrato di riferimento sono mediamente addensati (terreni a grana grossa) o mediamente consistenti (terreni a grana fina) e a quello di tipo D se i terreni posti su substrato di riferimento sono scarsamente addensati (terreni a grana grossa) o scarsamente consistenti (terreni a grana fine).

Sono in grado di fornire al momento di svolgere le indagini di routine: geologiche e geotecniche in sito per il nostro territorio (prove penetrometriche, pozzetti esplorativi e sondaggi) anche indagini sismiche MASW, ReMi, MAM, HVSR, ESAC ad un costo ininfluente sul budget della progettazione; ma attraverso le  quali raggiungere una ottimizzazione del progetto, ed un risparmio ragionato e notevole nella progettazione degli elementi strutturali.